La Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, il Comune di Amalfi, la Caritas diocesana e il Circolo Legambiente Amalfi si sono impegnati nella prevenzione dei dissesti idrogeologici in Costiera Amalfitana. Come riportato da Positano News in un estratto del 2010, le istituzioni coinvolte hanno sensibilizzato la comunità ricordando eventi drammatici del passato, come il nubifragio del 24 ottobre 1910 che colpì Cetara, Maiori e Amalfi fino all’ultimo tragico episodio del 2010 che devastò Atrani e causò la morte della giovane Francesca Mansi.

«  »

“La memoria per il futuro della Costa d’Amalfi. Insegnamenti della storia per la prevenzione e la salvaguardia dalle catastrofi naturali”: è il tema del convegno che si terrà sabato 6 novembre, alle ore 16.30, nel salone Morelli del palazzo municipale di Amalfi, promosso dalla Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo in collaborazione con il Comune, la Caritas diocesana, la sezione locale di Legambiente.
L’iniziativa vuol fare memoria del nubifragio che cento anni fa, il 24 ottobre 1910, seminò rovine e lutti in alcuni paesi della costiera, in particolare a Cetara, Maiori e Amalfi, dove fu così descritto da un testimone, l’ingegnere Santolo Camera:
“La piccola piazza del Duomo era invasa da gente che gridava correndo in tutte le direzioni, sbucante da tutti i caratteristici vicoletti. I più correvano verso la spiaggia quasi a trovarvi scampo, altri si rifugiavano nella vasta cattedrale per implorare aiuto da S. Andrea, il venerato patrono degli amalfitani. Ma a misura che l’uragano cresceva d’intensità quei pochi che in quell’ora triste seppero conservare un po’ di calma, intuirono l’altro immenso pericolo che minacciava Amalfi. Corsero a ‘Porta dell’Ospedale’ e s’avvidero che il ‘Canneto’, essendosi ostruito il grosso condotto sotterraneo, che conduce il torrente attraverso la città fino al mare, per l’enorme quantità di macigni, di alberi, di sterpi, di terra, trascinati dalla furia delle acque e delle frane, minacciava di straripare e d’invadere l’abitato… Le strade, le casette laterali, la piazza del Duomo furono spazzate in un baleno e la fiumana fangosa avanzandosi terribile come un’onda di mare in tempesta, agitando nei suoi vortici enormi tronchi d’albero, trascinando con enorme fracasso ciottoli, piante di agrumi, tavole, suppellettili, avanzi di case, di opifici, di giardini distrutti, allagò botteghe colmandole di terriccio, sfondò porte e soffitti, divelse muri, fece crollare delle volte, ovunque arrecando danni incalcolabili, fra l’incessante scrosciare della pioggia, fra il fragor dei tuoni e l’urlo disperato della gente…”.
Una scena che s’è ripetuta altre volte: basti ricordare le alluvioni del 25 marzo 1924, del 25 ottobre 1954 e, ultima in ordine di tempo, quella che il 9 settembre scorso ha devastato Atrani, causando la morte della giovane Francesca Mansi.
Il convegno vuole, altresì, porre l’accento sulla necessità di una accorta politica di gestione e manutenzione di un territorio, che è spesso interessato a gravi fenomeni di dissesto idrogeologico.
I lavori saranno aperti dal parroco, don Michele Fusco. Seguiranno i saluti dell’arcivescovo mons. Orazio Soricelli e del sindaco Antonio De Luca e le relazioni, affidate allo storico Giuseppe Gargano (“Calamità naturali ad Amalfi e in Costiera tra il Medioevo e l’Età Moderna”)   e  ad Andrea D’Antuono (“Alluvioni e frane ad Amalfi tra Settecento e Novecento”).
In programma anche gli interventi di Antonio Gallo (Studio Geores Associati di Salerno); Ottavio Fusco (Comunità Montana Monti Lattari); Vittorio Di Benedetto (geologo); Anna Savarese ( Parco regionale dei Monti Picentini); Gino Marotta (Parco regionale dei Monti Lattari); Raffaele Del Giudice e Giancarlo Chiavazzo (Legambiente Campania); Raffaella Di Leo (Italia Nostra Campania).
Moderatore, il giornalista Sigismondo Nastri.
Per l’occasione sarà allestita una mostra documentaria.

Positano News Redazione

Vuoi diventare socio?

Scrivici per essere parte attiva di tutte le iniziative organizzate in Costa d'Amalfi.

Vuoi sostenerci?

Scrivici per una donazione a Legambiente Costa d’Amalfi. Il tuo contributo può aiutarci a proteggere e valorizzare il nostro territorio.

Elaborazione in corso...